Il batterio che fa fotosintesi

4 Aprile 2013 | 0 commento | in Notizie | di Demattè Fabrizio
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Fonte http://www.greenme.it

Convertire l’anidride carbonica in un biocarburante. Sembra impossibile e, invece, è quello che sono riusciti a fare gli scienziati della University of Georgia grazie ad un microrganismo, il furiosus Pyrococcus, in grado di assorbire la CO2 e convertirla in combustibile.

Fondamentalmente, quello che abbiamo fatto è creare un microrganismo che fa con l’anidride carbonica esattamente quello che fanno le piante, ossia assorbire e generare qualcosa di utile“, ha spiegato Michael Adams, membro del Bioenergy Systems Research Institute della UGA e co-autore di un nuovo studio che spiega nel dettaglio l’utilità del P. furiosus. Durante il processo di fotosintesi, le piante utilizzano la luce solare per trasformare l’acqua e la CO2 in energie ricche di zuccheri, che le piante utilizzano per l’energia, proprio come gli esseri umani bruciano calorie dal cibo.

Adams-Michael-WW

Questi zuccheri possono anche essere fermentati in biocarburanti come l’etanolo, ma, una volta bloccati all’interno di pareti cellulari complesse della pianta, la loro estrazione fino a oggi si è rivelata particolarmente difficile. Ora questo processo è reso possibile proprio dal Pyrococcus furiosus, un cosiddetto “estremofilo”, ovvero che vive anche in condizioni estreme.

Si nutre di carboidrati in acque di mare molto calde, soprattutto in prossimità di bocche idrotermali. Modificando il suo materiale genetico, Adams e i suoi colleghi hanno creato un nuovo tipo di P. furiosus che, al contrario, ama temperature più fresche e si nutre di CO2. “La scoperta dimostra che siamo in grado di rimuovere le piante dal loro ruolo di intermediario. Ciò significa che possiamo prendere l’anidride carbonica direttamente dall’atmosfera e trasformarla in prodotti utili come combustibili e prodotti chimici, senza dover passare attraverso il processo inefficiente di coltivazione di piante ed estrazione di zuccheri dalle biomassa“, conclude il ricercatore.

Roberta Ragni

 

 

Pyrococcus furiosus

Fonte TGCOM http://www.tgcom24.mediaset.it

Il combustibile eco si fa col microrganismo Ogm

Copiando il meccanismo della fotosintesi si produce energia dall’anidride carbonica

Adams-Michael-WW

E’ stato sviluppato un microrganismo geneticamente modificato in grado di convertire l’anidride carbonica in un combustibile ecologico. La ricerca è stata condotta presso la University of Georgia e pubblicata suProceedings of National Academies of Sciences.

Il processo – Il team di ricercatori ha sviluppato una metodologia per selezionare la CO2 presente nell’atmosfera e trasformarlo in prodotti industriali, tra cui il carburante. Il metodo segue il percorso della fotosintesi attraverso cui le piante utilizzano la luce solare, per trasformare acqua e anidride carbonica in zuccheri, e se ne servono per produrre energia. I ricercatori hanno creato un microrganismo, manipolando il materiale genetico, per imitare il processo. Per lo studio sono partiti dal Pyrococcus furiosus un microrganismo che si nutre di carboidrati nelle acque surriscaldate dell’oceano vicine a sfiati geotermici:Biomasse, adieu – Gli scienziati hanno poi modificato il microrganismo in modo che potesse alimentarsi a temperature inferiori. Hanno poi usato gas idrogeno per creare una reazione chimica nel microrganismo e integrato la CO2 con l’acido 3-idrossipropionico, una sostanza chimica industriale usata per fare acrilici e altri prodotti.
Michael Adams, a capo della ricerca, ha spiegato: “Grazie alla scoperta siamo in grado di eliminare le piante come intermediari, e di estrarre l’anidride carbonica direttamente dall’atmosfera per trasformarla in prodotti utili, senza dover passare attraverso elementi ricavati da biomasse altrimenti utili per l’alimentazione, come la coltivazione delle piante e l’estrazione degli zuccheri”. Oltre alla produzione di prodotti industriali, altre manipolazioni genetiche potrebbero consentire al microrganismo di produrre altri prodotti, compresi i combustibili.

I limiti – Tuttavia il ciclo di conversione dipende ancora dai combustibili fossili. Infatti, i ricercatori hanno utilizzato l’idrogeno come fonte di energia, la cui sorgente più facilmente disponibile è al momento il gas naturale, un combustibile fossile. Adams ha aggiunto: “Nella ricerca a lungo termine ci auguriamo di poter utilizzare idrogeno da fonti rinnovabili biologiche, come da alghe fotosintetiche o rifiuti dei prodotti di fermentazione”. In ogni caso, il combustibile prodotto con il Pyrococcus furiosus è a zero emissioni perché quando brucia rilascia la stessa quantità di CO2 utilizzata per crearlo e ciò lo rende più pulito di benzina, petrolio e carbone.

IMPARARE A SCRIVERE E LEGGERE…..UN BREVETTO

3 Aprile 2013 | 0 commento | in Notizie | di Demattè Fabrizio
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INVITO A SEMINARIO

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA – TRENTO
CICLO DI SEMINARI: LA PROPRIETA’ INDUSTRIALE

La Camera di Commercio I.A.A. di Trento, nel quadro degli accordi siglati fra Unioncamere e Ministero dello Sviluppo Economico, ha avviato un progetto di potenziamento dell’attività istituzionale in materia di marchi, brevetti, disegni e modelli per offrire un servizio di informazione qualificata e di orientamento sui diversi “strumenti” di
tutela della proprietà industriale, rivolto alle imprese, ai professionisti e a tutti gli utenti interessati.

L’obiettivo è quello di promuovere ulteriormente l’utili o di tali “strumenti” nella nostra provincia, per favorire una migliore conoscenza dei requisiti e delle procedure di deposito, per individuare le più efficaci forme di protezione, nonché per valori are la capacità innovativa e la competitività delle imprese.

Nell’ambito del progetto, l’Ente camerale intende reali are un programma articolato di iniziative seminariali, che è stato condiviso, a livello locale, con:

Primo Seminario

“IMPARARE A SCRIVERE E LEGGERE…..UN BREVETTO”

Trento, via Calepina 13, sede C.C.I.A.A. –

19 aprile 2013

ALTRE INFORMAZIONI->>>BREVETTIinvito_seminario

Corso “new entry” per Chimici ancora qualche posto.

1 Aprile 2013 | 0 commento | in Notizie | di Demattè Fabrizio
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NOTA OLTRE LA SCADENZA: Il corso è stato attivato e quindi si svolgerà a partire dal 23 marzo. SONO A DISPOSIZIONE ANCORA DEI POSTI, LE ISCRIZIONI RIMANGONO APERTE. Per informazioni e iscrizione ecco il link https://www.chimicifisicitaa.org/new-entry-chimici/ Locandina aggiornata

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Procedura di Cancellazione dall’Ordine

28 Marzo 2013 | 0 commento | in Regolamentazione | di Demattè Fabrizio
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Documentazione necessaria per la cancellazione dall’Albo dell’Ordine dei Chimici

(deve pervenire improrogabilmente entro il 31 dicembre dell’anno in corso)

  • Domanda di cancellazione in carta da bollo, sul modulo che si allega, da € 14,62 (o aggiornata secondo la normativa)
  • Restituzione del sigillo professionale/firma digitale
  • Si richiede di presentare evidenza del pagamento delle quote dell’anno in corso sia per l’Ordine territoriale che per il Consiglio nazionale (le quietanze servono perchè non è sempre immediatamente verificabile il pagamento a mezzo bancario o ente di riscossione)

Verificata la regolarità della richiesta la cancellazione avviene alla prima riunione di consiglio direttivo utile.

MODULO ISCRIZIONI CHIMICI 2014-08-01

Applicazione per i calcoli sui gas (WEB e Tablet)

27 Marzo 2013 | 0 commento | in Notizie | di Demattè Fabrizio
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Una nuova applicazione per web e Tablet di AIR Liquide

21 mar 2013

E” nata una nuova applicazione: si chiama Enciclopedia dei gas ed è disponibile gratuitamente. L’applicazione è una raccolta di informazioni per l’accesso rapido ai dati fisici e chimici di 64 molecole di gas (ossigeno, azoto, idrogeno…) nella loro forma solida, liquida o gassosa. L’Enciclopedia indica anche la compatibilità dei gas con diversi materiali e descrive le loro principali applicazioni industriali. 

Strumento essenziale per la comunità scientifica, i ricercatori, gli studenti e gli insegnanti, l”applicazione può anche essere uno strumento di consultazione utile a chiunque voglia occuparsi dell”argomento.

L’Enciclopedia dei gas per iPad offre numerose funzionalità: comparatore di molecole per i lavori di laboratorio, filtri di ricerca, convertitore di unità e visualizzazione di molecole in 3D. Si può scaricare l’app (download) gratuitamente sull’App Store cliccando sul link: http://bit.ly/gasencyclo.

È disponibile in francese e in inglese, la versione per Android è prevista per giugno.
La versione internet dell’Enciclopedia dei gas (encyclopedia.airliquide.com) ha già un grande successo con 1,4 milioni di visite nel 2012.

Il sito diretto per l”applicazione web in inglese.

 

fonte: Federchimica

REACH “sconto” per piccole medie aziende

27 Marzo 2013 | 0 commento | in Notizie | di Demattè Fabrizio
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FONTE FEDERCHIMICA

 

Costi del REACH, intervento UE per le PMI

26 mar 2013

La Commissione europea ha abbassato le tasse e i diritti che le PMI devono pagare per registrare i prodotti chimici. Una misura quanto mai opportuna, considerato il difficile momento di generale sofferenza economica e lo sforzo notevolissimo delle imprese per sostenere i costi di adeguamento al REACH.
Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l’industria e l’imprenditoria, ha affermato: “Riducendo le tasse a carico delle PMI indotte dalla legislazione REACH la Commissione risponde direttamente alle loro preoccupazioni. Ci stiamo adoperando per pervenire a una legislazione unionale sui prodotti chimici che tuteli la salute e l’ambiente e aiuti le imprese europee a crescere e a creare posti di lavoro”.
Una sensibilità e un impegno rilevante da parte di Tajani, al quale Federchimica esprime il più vivo apprezzamento.
A seconda delle dimensioni dell’impresa, le PMI potrebbero beneficiare di riduzioni del 35% – 95% in relazione alle tasse di registrazione standard e del 25% – 90% in relazione alle tasse standard per le domande di autorizzazione. Il riesame di REACH ha evidenziato la necessità di una riduzione degli oneri finanziari e amministrativi che gravano sulle PMI (IP/13/188) per assicurare la proporzionalità della legislazione e aiutarle ad ottemperare a tutti gli obblighi che loro incombono in forza del regolamento REACH (IP/13/85).

ECHA lancia una consultazione pubblica sulla proposta di restrizione sugli articoli contenenti piombo ed i suoi composti.

26 Marzo 2013 | 0 commento | in Notizie | di Demattè Fabrizio
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FONTE ECHA

ECHA launches a public consultation on a proposed restriction of lead and its compounds in consumer articles

ECHA/PR/13/15

The public consultation will start on 21 March 2013 and will last for six months concluding on 21 September 2013. Interested parties are invited to send comments by 1 June 2013 in time for the first discussion during the meetings of the Committees for Risk Assessment (RAC) and Socio-economic Analysis (SEAC).

Helsinki, 21 March 2013 – The proposal to restrict lead and its compounds in consumer articles was put forward by Sweden in January 2013. Lead is usually found in metal alloys, pigments/dyes, and to a lesser extent it is used as a stabiliser in plastic and as a pure metal. This restriction proposal addresses articles that can be placed in the mouth by small children, such as clothes, shoes, accessories, interior decorations, and articles for sports and leisure.

Lead has been shown to cause non-threshold neurotoxic and neurodevelopmental effects, especially in children.

Comments on the restriction proposal and the associated report can be submitted using a dedicated webform. The report provides background information and justifications for the proposed restriction, which includes the description of identified risks and information on alternatives, and the effectiveness of the restriction in reducing risks and costs.

The Committees take into account the comments received when developing their final opinions on the proposed restriction. RAC opinion is scheduled to be available for December 2013 and SEAC opinion for March 2014. The European Commission will then take the final decision on whether to introduce additional restrictions into the REACH Regulation.

Nuova direttiva IPPC

26 Marzo 2013 | 0 commento | in Notizie | di Demattè Fabrizio
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Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC)
Dal sito ARPAT citiamo testualmente:

http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2013/062-13/062-13-la-nuova-direttiva-relativa-alle-emissioni-industriali

Premessa

La nuova Direttiva relativa alle emissioni industriali 2010/75(prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento – IPPC – proveniente da attività industriali), comprendente 84 articoli e 10 allegati, è stata emessa il 24 novembre 2010. Sostituisce la precedente 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996. Si applica a determinate categorie di attività industriali, inserite dal legislatore europeo tra quelle con maggiori impatti sull’ambiente, per conseguire un elevato livello complessivo di protezione.

Nei vari stati membri doveva essere recepita entro due anni dalla sua emanazione con scadenza 7 gennaio 2013, pur con molti distinguo[1].

In particolare l’applicazione della norma per le installazioni esistenti al 7 gennaio 2013 decorre dal 7 gennaio 2014 o dal 7 luglio 2015 in funzione del tipo di attività, salvo specifiche eccezioni. Per gli impianti di combustione esistenti la decorrenza è dal 1 gennaio 2016.

 

Adeguamento delle realtà industriali alle Migliori Tecniche Disponibili (BAT)

L’aspetto più rilevante della Direttiva è quello di porre fine alla mancanza di chiarezza nelle disposizioni sull’uso delle Migliori Tecniche Disponibili (BAT) e soprattutto all’eccessivo grado di discrezionalità[2] concesso alle Autorità Competenti in materia di rilascio dei provvedimenti autorizzativi in materia ambientale, nell’imporre i Valori Limite di Emissione (VLE). Talvolta sono stati imposti i VLE fissati dalla normativa nazionale, sicuramente meno restrittivi rispetto a quelli dettati dall’impiego delle BAT, in virtù del fatto che questi potevano essere usati come riferimento e nulla più.

Infatti l’art. 15, paragrafo 3 riporta che “L##Q##autorità competente fissa valori limite di emissione che garantiscano che, in condizioni di esercizio normali, le emissioni non superino i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili indicati nelle decisioni sulle conclusioni sulle Bat di cui all##Q##articolo 13”, e l’art. 21, paragrafo 3 “Entro quattro anni dalla data di pubblicazione delle decisioni sulle conclusioni sulle Bat …, relative all##Q##attività principale di un##Q##installazione, l##Q##autorità competente garantisce che:

a) tutte le condizioni di autorizzazione per l##Q##installazione interessata siano riesaminate e, se necessario, aggiornate per assicurare il rispetto della presente direttiva, in particolare, se applicabile, dell##Q##articolo 15, paragrafi 3 e 4;

b) l##Q##installazione sia conforme a tali condizioni di autorizzazione.

Il riesame tiene conto di tutte le conclusioni sulle Bat, nuove o aggiornate….

 

I VLE non possono superare quelli delle conclusioni sulle BAT, pur senza prescrivere tecniche specifiche, con deroghe possibili[3]:

  1. in caso di costi sproporzionati rispetto ai benefici ambientali, in relazione alle condizioni locali ed alle caratteristiche tecniche dell’installazione;
  2. In caso di sperimentazioni e utilizzo di tecniche emergenti (durata massima di 9 mesi).

 

In relazione a quanto sopra, lo scorso 8 marzo sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, nuovi provvedimenti (Decisioni) che stabiliscono nuove MTD (BAT) per le produzioni del vetro, del ferro e dell’acciaio ai sensi della Direttiva 2010/75/UE e fanno seguito all’entrata in vigore dei nuovi BREF[4] di settore, che prevedono limiti emissivi (VLE) più bassi rispetto ai precedenti. Le varie Autorità competenti presenti all’interno della UE (es. Ministero Ambiente (MATTM), Regioni, Province, ecc.) sono obbligate ad aggiornare il quadro emissivo delle industrie che producono vetro, acciaio, alle conclusioni del nuovo BREF al più tardi entro 4 anni, ovvero nella fattispecie entro l’8.03.2016.

Nei prossimi due anni usciranno i nuovi BREF (Best References) per tutti i settori industriali soggetti (Allegato I) contenenti i nuovi VLE per le varie matrici ambientali, ed immediatamente dopo le relative Decisioni, che obbligheranno le aziende ad uniformarsi al rispetto di quanto sopra entro 4 anni dalla loro emanazione.

 

Nuovi impianti soggetti alla Direttiva (Capo II)

Le attività soggette[5] sono fondamentalmente quelle IPPC con alcune variazioni ed integrazioni. In particolare rientreranno i seguenti:

  • Impianti di gassificazione e liquefazione di combustibili diversi dal carbone in installazioni con potenza termica nominale totale pari o superiore a 20 MW (Allegato 1, codice 1.4).
  • Produzione di ossido di magnesio in forni aventi una capacità di produzione di oltre 50 t/g (3.1).
  • Recupero o combinazione di recupero e smaltimento di rifiuti non pericolosi con soglia di capacità di 75 t/g (100 t/g per digestione anaerobica) (5.3b).
  • Impianti di produzione di pannelli a base di legno a fibre orientate (OSB), truciolari o di fibre di capacità superiore a 600 m3/g (6.1c).
  • Conservazione del legno e dei prodotti in legno con prodotti chimici di capacità superiore a 75 m3/g (6.10).
  • Trattamento a gestione indipendente di acque reflue fuori sito provenienti da impianti soggetti (6.11).

 

Inoltre nell’Allegato I sono apportate alcune modifiche rispetto alla precedente Direttiva 96/61/CE, alle caratteristiche degli impianti già soggetti, tra cui si segnalano:

Industria chimica

  • aggiunta delle trasformazioni biologiche;
  • cancellazione della specifica “di base”.
Gestione dei rifiuti
  • ampliamento delle tipologie di recupero di rifiuti pericolosi;
  • incenerimento esteso a tutti i rifiuti non pericolosi;
  • ampliamento delle tipologie di smaltimento di rifiuti non pericolosi.
Industria alimentare
  • esclusione attività di imballaggio;
  • le materie prime possono essere già state oggetto di trasformazione;
  • i prodotti destinati sia al consumo umano che animale;
  • definizione della soglia in caso di uso misto di materie prime vegetali e animali.

 

Un esempio di quanto sopra riguarda il caso delle ditte produttrici di poliuretano espanso (016-10). Il ciclo produttivo ottiene manufatti in poliuretano espanso termoindurente flessibile tipo polietere o poliestere, a partire da isocianati. In Italia sono presenti circa 15 aziende produttrici di poliuretano espanso, situate per lo più nel Nord Italia (Veneto).

In Toscana è al momento presente una sola attività di questo tipo. La nuova Direttiva, modificando la dicitura della classe IPPC 4.1 lett. h) da quella attuale a “Fabbricazione di prodotti chimici organici, e in particolare materie plastiche (polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa)” ovvero eliminando la dizione di “prodotto chimico di base” renderà soggette ad AIA le aziende

In tal modo risulta non più suscettibile di interpretazione l’assoggettabilità di tali aziende ai disposti della normativa IPPC, che diventerà cogente a partire dal 7 gennaio 2014 1.

 

Testo a cura di Andrea Villani e Andrea Papi


[1] Art. 82 Disposizioni transitorie

[2] Va tuttavia fatto presente che permarrà comunque un certo grado di discrezionalità da parte delle Autorità Competenti nell’imporre i VLE, dal momento che i BREF riportano quasi sempre degli intervalli di valori per i VLE e non soglie fisse. Imporre i VLE minimi e non quelli massimi comportano adeguamenti impiantistici più rilevanti e conseguentemente più onerosi.

Un criterio da seguire potrebbe essere quello di imporre i valori più bassi (restrittivi) dei VLEpresenti nei BREF, nel caso di inquinanti a forte impatto tossicologico, emessi da stabilimenti presenti in contesti fortemente urbanizzati.

[3] art. 15, paragrafo 4

[5] Art. 10 Ambito di applicazione riporta che “il presente capo si applica a tutte le attività elencate nell##Q##allegato I e che, se del caso, raggiungono i valori soglia di capacità fissati nello stesso allegato”

 

 

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CONSLEG:2010L0075:20110106:IT:PDF

 

Parole di interesse

22 Marzo 2013 | 0 commento | in Notizie | di Demattè Fabrizio
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Queste sono le parole che i visitatori hanno inserito nei motori di ricerca per arrivare al nostro sito nel primo trimestre del 2013

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Alle pubbliche amministrazioni: Certificazioni in ambito chimico 11-2-2013

8 Marzo 2013 | 0 commento | in Notizie | di Demattè Fabrizio
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L Ordine dei Chimici del Trentino Alto Adige esorta le pubbliche amministrazioni distinguere tra i vari tipi di documenti analitici ricevuti  in ottemperanza delle normative.

Ecco il documento approvato dal Consiglio dell Ordine dei Chimici del Trentino Alto Adige e protocollato il giorno 11-2-2013.

Documento Certificazioni in ambito chimico.

 

 

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