Da Democrito a Bohr:
il modello particellare come chiave per interpretare il mondo
Luigi Cerruti
Università di Torino
Il seminario è diviso in tre parti, con due intervalli dedicati alla segnalazione dei principali siti internazionali da cui attingere fonti primarie e secondarie.
Prima parte: Dall’antichità classica all’epoca moderna
È illustrato brevemente il pensiero di Democrito, mentre maggior spazio è dato al De rerum natura di Lucrezio, per il motivo che questa grande opera della cultura romana è quella che ha maggiormente influenzato la successiva cultura europea. Per l’epoca moderna la scelta degli autori è caduta su Giordano Bruno, Gassendi, Boyle, Newton, Boscovich e Lavoisier. La teoria dei corpuscoli e dei ‘poteri’ di Newton è trattata in qualche dettaglio, in modo da sottolineare il contrasto fra il suo pensiero fisico-matematico nel campo della meccanica, e l’atteggiamento congetturale e ‘immaginifico’ nel campo della chimica.
Seconda parte: L’Ottocento: le teorie atomico-molecolari
L’Ottocento ha visto l’affermarsi di due grandi teorie, tuttora valide e di grande rilevanza: la teoria strutturale in chimica organica e il sistema periodico degli elementi. Premessa indispensabile per entrambe le teorie era la determinazione teoricamente corretta dei pesi atomici. Su questa linea di ricerca sono analizzate le proposte di Dalton, Gay-Lussac, Avogadro, Berzelius e Dumas, fino all’intervento risolutivo di Stanislao Cannizzaro nel 1860. Per quanto riguarda la teoria della struttura sono richiamati i contributi di Frankland, Cooper, Kekulé e Butlerov, e l’esito straordinario della sintesi dell’indaco (1880) ad opera di Baeyer. Per il sistema periodico è indispensabile richiamare l’opera di Lothar Meyer e Mendeleev, e le sorprendenti ricerche di Rayleigh e Ramsay.
Terza parte: Il primo Novecento: i modelli atomici
Gli ultimi anni dell’Ottocento vedono una serie di scoperte straordinarie: i raggi X, la radioattività, l’elettrone. La comparsa dell’elettrone sullo scenario scientifico porta a diverse e nuove congetture sulla struttura degli atomi, in alcuni casi strettamente connesse con la posizione degli elementi all’interno del sistema periodico. Sono presi in considerazione i modelli di Thomson (1904), Rutherford (1911), Bohr (1913), Lewis (1916). Dei successivi sviluppi della meccanica quantistica si fa cenno soltanto del principio di indeterminazione di Heisenberg (1926) e del principio di complementarietà di Bohr (1927).
Il seminario si conclude con alcune osservazioni sull’attuale pervasività nei più diversi campi di un approccio ‘molecolare’ ai problemi disciplinari.
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About Fabrizio Demattè
Consigliere dell'Ordine Trentino Alto Adige dal 2009, referente per la formazione ECM, già referente per il GdL REACH/CLP, RTD. https://www.chimicodematte.net/
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