«Se scavassimo 30 metri sotto a questo museo troveremmo, come nel resto
della città di Trento, ancora le tracce consistenti di un importante solvente, il tetracloroetilene, utilizzato dalle lavanderie a secco».
Fabrizio Demattè, consigliere dell’Ordine regionale dei chimici, ha parlato
assieme a Thomas Gerola di inquinamento di aria, acqua e suolo, durante la
terza ed ultima serata di Chimicapisce organizzata nell’aula magna del Museo
Tridentino di Scienze Naturali.
Prima del 1982 infatti l’Italia non era dotata di una legislazione
ambientale e la maggior parte delle normative sono successive al 1995. Di
qui l’invito corale da parte dell’Ordine dei chimici a considerare
maggiormente la professionalità della categoria, perchè «una buona chimica –
afferma Gerola – può diventare anche buona chimica per salvaguardare
l’ambiente».
Oltre all’ente pubblico intanto dovranno essere le aziende sempre più ad
avvalersi di professionalità chimiche, visti gli obblighi contenuti nel
Reach (http://guidance.echa.europa.eu/), il regolamento europeo che rende
i privati direttamente responsabili delle verifiche sulla pericolosità delle
sostanze chimiche utilizzare.
Demattè ha invitato i cittadini che dovessero scorgere fumi di colore rosso
o azzurro «a dare comunicazione alle autorità competenti». Soprattutto nei
mesi estivi si parla di elevate concentrazioni di ozono, una molecola che
può dare grandi problemi agli abitanti della biosfera, ma che è vitale in
strati superiori dell’atmosfera. Concentrazioni di ozono fanno sì che la
molecola rompa i ponti di zolfo contenuto nelle gomme (ad esempio negli
elastici), che si sgretolano. Questo accade anche per i pneumatici
procurando anche una maggior produzione di particolato.
«L’importanza di capire i fenomeni chimici – continua Demattè – fa sì che
si possano avere degli strumenti per capire cambiare i propri stili di
vita. Ad esempio se dimezzassimo il nostro consumo di detersivi, ad uno
stesso livello di pulizia potremmo avere un grande beneficio per
l’ambiente».
Sempre parlando di acque Demattè ribadisce il problema del fosforo dagli
scarichi civili. «In provincia di Trento viene utilizzato l’alluminio per
abbattere il fosforo, che altrimenti farebbe crescere più alghe
nell’Adriatico. Ma allo stesso tempo l’aumento dell’alluminio nei corsi
d’acqua potrebbe avere come controindicazione l’aumento dell’incidenza
dell’Alzheimer». Non si tratta di fare allarmismi, ma semplicemente di
conoscere per capire.
Infine da Demattè un invito anche a monitorare iodio 131 e cesio 137 in
seguito al disastro nucleare di Fukushima. «Lo iodio 131 microinquinanti si
può accumulare nel «garage» della tiroide, la quale può poi emettere
particelle di decadimento radioattivo. In Emilia Romagna ad esempio lo iodio
131 ha cominciato ad assumere valori misurabili».
Complesso capire però come micro e macroinquinanti finiscano nella catena
alimentare. Il chimico farmaceutico Paolo Andreatta ha ricordato un’indagine
in passato sulla presenza del piombo tetraetile nell’uva. «La concentrazione
di piombo nei chicchi sulle piante più vicine all’Autobrennero non differiva
rispetto a quella delle piante distanti qualche centinaio di metri».
Chimicapisce si sposta ora in Alto Adige, con le tre serate che verranno
riproposte al Circolo della stampa di Bolzano, il 6, 13 e 20 maggio.
informazioni su http://chimicitrentinoaltoadige.wordpress.com
Per interviste il chimico Gerola Thomas consulente del comune di Borgo per il processo della discarica monte Zaccon 3385985099
Il chimico Fabrizio Demattè 3407783803
Presentazione di Gerola
2-Chimica e chimico ambientale (II)
3-Principali normative in materia di Tutela dell (III)
4-Elenco di principali analiti ambientali (IV)
Presentazione di Demattè
http://webbrain.com/brainpage/brain/A78B7B55-8006-16C8-5740-25BE8A907ED2/
About Fabrizio Demattè
Consigliere dell'Ordine Trentino Alto Adige dal 2009, referente per la formazione ECM, già referente per il GdL REACH/CLP, RTD. https://www.chimicodematte.net/
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