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Biotechnologische Arzneimitteln sind die Zukunft der Pharmakologie in den nächsten Jahrzehnten. Komplexe Medikamenten, mit denen man auch innovative Therapien einführen kann. Im Hintergrund der Entwicklung stehr immer die Chemie und diese sind die Prognosen der Chemiker und Pharmazeutiker Paolo Andreatta während des ersten Treffens der Veranstaltungsreihe Chimicapisce/Chemiekapieren, organisiert von der regionalen Chemikerkammer Freitag abend im Presseclub in Bozen.

Biotechnologische Medikamente werden zur Zeit «nur in den Krankenhäusern verwendet – erklärt Andreatta – so dass sie besser kontrollierbar sind». Ein Beispiel davon könnten Microorganismen sein, die den Körper zur Prodution von Vitamin C bringen. Oder ein modifiziertes Bakterium escherichia coli, das Insulin herstellen könnte.

In seinem Vortrag sprach Andreatta von der Entwicklung der Medikamente im Sinne der besseren Sicherheit für die Patienten.

Es gibt noch leider keine biotechnologische Medikamenten, um die Umwelt zu heilen. Der Chemiker Fabrizio Demattè erklärte wie die Schadstoffen die Entwicklung der Wirtschaft und der Technik folgen. «Dieselmotoren zum Beispiel verursachen Ozonemissionen 17 Mal größer als Benzinmotoren». Und Vorsicht an die Folgen der Verhalten. «Wenn man die Etsch verschmutzt, muss man denken, dass die Bewohner von Rovigo das Trinkwasser direkt von der Etsch nehmen».

Zweite Veranstaltung der Reihe Chimicapisce/Chemiekapieren am 13.Mai um 20.30 im Presseclub (Wangerstrasse 22, Bozen): Massimo Ferrari beschäftigt sich mit Chemie und Lebensmitteln, Claudio della Volpe mit «Chemie in einer Welt mit Ressourcenknappheit».

Infos unter http://chimicitrentinoaltoadige.wordpress.com.

IT

Farmaci biotecnologici sono la nuova frontiera della farmacologia per i prossimi decenni. Si tratta di medicine complesse, con le quali si possono seguire anche innovative terapie. Dietro a tutti questi sviluppi c’è sempre la chimica. Queste sono state le previsioni di Paolo Andreatta, direttore di E-Pharma (www.epharma.it), durante la prima serata del percorso formativo Chimicapisce/Chemiekapieren, organizzato venerdì sera dall’Ordine regionale dei chimici al Circolo della stampa di Bolzano.

I farmaci biotecnologici per ora vengono «utilizzati solo negli ospedali – spiega Andreatta – affinchè possano essere più facilmente controllabili». Un esempio potrebbero essere dei microorganismi, che spingono il corpo a produrre vitamina C. Oppure il batterio dell’escherichia coli modificato per creare insulina all’interno del corpo.

Nel corso del suo intervento Andreatta ha parlato dello sviluppo dei farmaci per migliorare il rapporto tra costi e benefici.

Non ci sono ancora ahimè farmaci biotecnologici per curare l’ambiente. Nel secondo intervento della serata il chimico Fabrizio Demattè ha parlato di come gli inquinanti seguano lo sviluppo dell’economia e della tecnica. «I motori Diesel ad esempio causano emissioni di ozono 17 volte superiori rispetto ai motori a benzina». E attenzione anche alle cause dei propri comportamenti. «Se si inquina l’Adige nella nostra regione, si deve pensare al fatto che gli abitanti di Rovigo pescano direttamente la loro acqua potabile dall’Adige».

Il secondo appuntamento con Chimicapisce/Chemiekapieren sarà il 13 maggio alle 20.30 al Circolo della stampa di via Vanga 22: Massimo Ferrari si occuperà di chimica degli alimenti, mentre Claudio della Volpe parlerà di futuro della chimica in un mondo di risorse limitate.

foto  twitter.com/medienfriz
brevi video su www.youtube.com/mattiafrizzera

Demattè Fabrizio

About Fabrizio Demattè

Consigliere dell'Ordine Trentino Alto Adige dal 2009, referente per la formazione ECM, già referente per il GdL REACH/CLP, RTD. https://www.chimicodematte.net/